Articolo – Natura, Cultura e Intersoggettività

21 Marzo 2015

Nell’ambito delle attività “Scientifico – Culturali”, la SIPI, Società Italiana di Psicoterapia Integrata, e la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Integrata, (riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca, MIUR), Direttore Giovanni Ariano, in cui si insegna il Modello Strutturale Integrato, per la cura di pazienti psicotici e schizofrenici, hanno promosso il seminario,

Nell’ambito delle attività “Scientifico – Culturali”, la SIPI, Società Italiana di Psicoterapia Integrata, e la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Integrata, (riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca, MIUR), Direttore Giovanni Ariano, in cui si insegna il Modello Strutturale Integrato, per la cura di pazienti psicotici e schizofrenici, hanno promosso il seminario, Natura, cultura e intersoggettività in un mondo costruttivistache si è svolto sabato, 14 marzo, presso la sede di Casoria.

Relatori, Giuseppe Martini, didatta della Società Italiana di Psicoanalisi e Giovanni Ariano, didatta della Società Italiana di Psicoterapia Integrata.  

La psicoterapia, lungo la storia, si è incarnata in molte teorie e modelli. Gli psicoterapeuti, sia semplici clinici o didatti, comunemente partono dall’apprendere un modello; nella prassi clinica ne scoprono limiti e pregi e tentano di superarli facendo riferimenti ad altri modelli che integrano nel proprio. Man mano che si procede negli anni, clinici e didatti diventano più saggi e quindi meno condizionati dalla scuola di appartenenza.

La giornata di studio dal titolo: “Natura, cultura e intersoggettività in un mondo costruttivista”, valorizza due fattori di crisi/saggezza per andare oltre i postulati di cui le scuole di psicoterapia sono inconsapevolmente prigioniere:

  • L’affermarsi in epistemologia del paradigma costruttivista che ha soppiantato quello positivista in cui si sono sviluppate le scuole di psicoterapia. Nel nuovo paradigma non esiste una realtà in sé, ma ogni realtà è relativa al soggetto che la descrive. Gli psicoterapeuti non possono più far riferimento ad una realtà da scoprire ma devono trovare altri orizzonti per confrontarsi su cosa ritengono giusto/sbagliato, sano/malato. Si può parlare di crisi dei fondamenti.
  • I relatori, Giuseppe Martini didatta della Società Italiana di Psicoanalisi e Giovanni Ariano, didatta della Società Italiana di psicoterapia Integrata, ambedue sulla soglia del pensionamento e quindi più saggi da poter rinunciare ai postulati di Scuola che imprigionano nella cultura a scapito della fragile creatività.

La giornata ha registrato la presenza di circa centro professionisti che hanno animato il dibattito, rendendolo creativo e vivace. I due relatori hanno concordato sul costruttivismo che richiede la messa in crisi di molti postulati di Scuola. Lo psicoanalista si spinge ad affermare che tutti i costrutti della psicoanalisi sono diventati obsoleti e salva solo quello di conscio/inconscio. Il compito della psicoanalisi e trasformare il caos dell’inconscio in un conscio significativo.

Giovanni Ariano, partendo dalle affermazioni di Martini, mette in risalto la dialettica del rapporto conscio/inconscio a livello della soggettività/intersoggettività. I relatori, stimolati dai partecipanti, hanno dovuto fare chiarezza sulla diversità del significato che attribuivano ai costrutti di soggettività/intersoggettività.

Ariano e Martini hanno trovato difficile accordarsi sul metodo della ricerca di ciò che si ritiene sano/malato; Ariano afferma che senza i principi della logica diventa complicato capirsi, per cui anche nell’inconscio bisogna ipotizzarne la presenza.

Martini si è trovato in disaccordo completo su ciò.
La proposta di Martini è quella di una seduta dal vivo per verificare nella prassi ciò che si afferma nella teoria. Ariano ne accetta l’invito concretizzandolo in un secondo incontro. Ariano, a sua volta, ha posto a Martini la seguente domanda: “L’inconscio per chi?”. Dopo il costruttivismo diventa indispensabile ogni qual volta si afferma qualcosa non lasciarlo senza il soggetto di riferimento. La giornata di studio si è chiusa con l’impegno di rivedersi partendo da una seduta dal vivo per commentarla dal rispettivo punto di vista.

 in un mondo costruttivistache si è svolto sabato, 14 marzo, presso la sede di Casoria.

Relatori, Giuseppe Martini, didatta della Società Italiana di Psicoanalisi e Giovanni Ariano, didatta della Società Italiana di Psicoterapia Integrata.  

La psicoterapia, lungo la storia, si è incarnata in molte teorie e modelli. Gli psicoterapeuti, sia semplici clinici o didatti, comunemente partono dall’apprendere un modello; nella prassi clinica ne scoprono limiti e pregi e tentano di superarli facendo riferimenti ad altri modelli che integrano nel proprio. Man mano che si procede negli anni, clinici e didatti diventano più saggi e quindi meno condizionati dalla scuola di appartenenza.

La giornata di studio dal titolo: “Natura, cultura e intersoggettività in un mondo costruttivista”, valorizza due fattori di crisi/saggezza per andare oltre i postulati di cui le scuole di psicoterapia sono inconsapevolmente prigioniere:

  • L’affermarsi in epistemologia del paradigma costruttivista che ha soppiantato quello positivista in cui si sono sviluppate le scuole di psicoterapia. Nel nuovo paradigma non esiste una realtà in sé, ma ogni realtà è relativa al soggetto che la descrive. Gli psicoterapeuti non possono più far riferimento ad una realtà da scoprire ma devono trovare altri orizzonti per confrontarsi su cosa ritengono giusto/sbagliato, sano/malato. Si può parlare di crisi dei fondamenti.
  • I relatori, Giuseppe Martini didatta della Società Italiana di Psicoanalisi e Giovanni Ariano, didatta della Società Italiana di psicoterapia Integrata, ambedue sulla soglia del pensionamento e quindi più saggi da poter rinunciare ai postulati di Scuola che imprigionano nella cultura a scapito della fragile creatività.

La giornata ha registrato la presenza di circa centro professionisti che hanno animato il dibattito, rendendolo creativo e vivace. I due relatori hanno concordato sul costruttivismo che richiede la messa in crisi di molti postulati di Scuola. Lo psicoanalista si spinge ad affermare che tutti i costrutti della psicoanalisi sono diventati obsoleti e salva solo quello di conscio/inconscio. Il compito della psicoanalisi e trasformare il caos dell’inconscio in un conscio significativo.

Giovanni Ariano, partendo dalle affermazioni di Martini, mette in risalto la dialettica del rapporto conscio/inconscio a livello della soggettività/intersoggettività. I relatori, stimolati dai partecipanti, hanno dovuto fare chiarezza sulla diversità del significato che attribuivano ai costrutti di soggettività/intersoggettività.

Ariano e Martini hanno trovato difficile accordarsi sul metodo della ricerca di ciò che si ritiene sano/malato; Ariano afferma che senza i principi della logica diventa complicato capirsi, per cui anche nell’inconscio bisogna ipotizzarne la presenza.

Martini si è trovato in disaccordo completo su ciò.
La proposta di Martini è quella di una seduta dal vivo per verificare nella prassi ciò che si afferma nella teoria. Ariano ne accetta l’invito concretizzandolo in un secondo incontro. Ariano, a sua volta, ha posto a Martini la seguente domanda: “L’inconscio per chi?”. Dopo il costruttivismo diventa indispensabile ogni qual volta si afferma qualcosa non lasciarlo senza il soggetto di riferimento. La giornata di studio si è chiusa con l’impegno di rivedersi partendo da una seduta dal vivo per commentarla dal rispettivo punto di vista.