Nel 2000 nasce Sinolo Cooperativa sociale Onlus

La psicoriabilitazione intensiva si conclude con il passaggio alla psicoterapia ambulatoriale e con l’inserimento lavorativo dei pazienti.
La mission di Sinolo è promuovere la costituzione di cooperative lavorative in cui i pazienti/soci possono gestire piccole aziende a carattere familiare.

 

L’INSERIMENTO LAVORATIVO

Il termine “riabilitazione” racchiude il significato profondo nella sua radice latina che significa “ridare dignità alla persona”.

Oggi, nel campo della salute mentale, non sempre si riflette sull’accezione del termine.

Il fallimento dei metodi di recupero psicosociale dei pazienti psichiatrici trova le sue ragioni nella concezione che la malattia psichica è un male incurabile e pericoloso per la società.

La conseguenza di questo pregiudizio è che l’unico stadio di recupero possibile sembrerebbe essere quello di ridurre gli individui malati ad automi efficienti, che svolgono compiti meccanici e che sono programmati in base alle esigenze dell’ ambiente.

In questo modo, però, il cosiddetto processo “riabilitativo” svuota l’essenza stessa dell’essere umano, che si esprime nella capacità individuale di costruire visioni soggettive e responsabili di sé e del mondo.

La capacità di svolgere un lavoro autonomo è, per noi, la condizione necessaria per un inserimento sociale reale. Nella nostra società, infatti, si acquista il rispetto di uomo adulto quando si è in grado di auto-sostenersi e quindi di gestire la propria vita senza dipendere dagli altri.

Se l’obiettivo sostanziale della riabilitazione psichiatrica è quello di recuperare la dignità e il rispetto sociale dell’individuo, gli addetti ai lavori che pensano che il paziente non possa andare oltre l’apprendimento di comportamenti meccanici, dovrebbero avere il coraggio di domandarsi se credono realmente che per un paziente psichiatrico grave la guarigione non sia possibile o se piuttosto non sono in grado di realizzare quest’obiettivo perché posseggono modelli riabilitativi limitati.

 

Nel nostro modello teorico ed applicativo, il Modello Strutturale Integrato della SIPI, educare il paziente a compiti meccanici non è il punto di arrivo, ma il punto di partenza. Per gli operatori della nostra Cooperativa educare un paziente ad eseguire schemi comportamentali, finalizzati al mantenimento di un rapporto funzionale alle esigenze del contesto in cui vive significa soltanto aver raggiunto il primo passo del programma riabilitativo.

L’apprendimento delle competenze fondamentali per la gestione autonoma dei vissuti razionali ed emotivo-corporei nelle relazioni sociali e lavorative, è possibile solo grazie ad un progetto riabilitativo complessivo, che integra costantemente gli stimoli intrapsichici e relazionali verso la costruzione di un’identità di cittadino attivo e capace di scelte responsabili tra le esigenze che richiede il vivere una vita piena.

La nostra esperienza clinica nel campo della riabilitazione ci ha spinti a strutturare il processo di apprendimento psicosociale su due livelli di consapevolezza: “il livello intrapsichico” e “il livello interpersonale”.

Al livello intrapsichico il lavoro riabilitativo è focalizzato sulla gestione consapevole e responsabile degli stimoli interni.

Al livello interpersonale il lavoro riabilitativo è focalizzato sulla gestione consapevole e responsabile degli stimoli interni ed esterni e sulla loro integrazione funzionale.

Nel campo della riabilitazione,  la reale acquisizione delle competenze che rendono un soggetto abile al lavoro autonomo richiede la crescita e l’integrazione tra le seguenti funzioni:

Livello intrapsichico: a) il controllo del corpo nella manipolazione degli oggetti e la gestione ergonomica dello sforzo fisico, basati sulla propriocezione consapevole;  b) la gestione consapevole delle emozioni relative alla frustrazione o al rinforzo positivo; c) l’utilizzo delle immagini mentali per stimolare la creatività e prefigurare l’obiettivo;  d) l’elaborazione e l’acquisizione di strategie cognitive funzionali all’obiettivo da raggiungere e la ricerca di nuovi metodi ergonomici.

Livello interpersonale:  a) la consapevolezza delle proprie reazioni somatiche, emotive e razionali ai cambiamenti ambientali; b) la consapevolezza delle reazioni somatiche, emotive e razionali degli altri soggetti alle proprie reazioni; c) la consapevolezza delle proprie reazioni somatiche, emotive e razionali alle reazioni degli altri; d) la capacità intersoggettiva di comprendere e di condividere le visioni della realtà che posseggono gli altri individui.

La sintesi soggettiva dei problemi emersi, ad ognuno di questi livelli, viene elaborata nell’ambito della psicoterapia di gruppo, familiare e soprattutto della terapia individuale, dove ogni individuo, in base alle propria individualità, dà un senso alle esperienze svolte ed elabora un proprio progetto di vita.

La peculiarità del nostro metodo consiste nel ritenere la formazione al lavoro autonomo e responsabile un cardine fondamentale per la formazione di un individuo sano.   Il punto di arrivo del processo riabilitativo di un paziente consiste proprio nel costruire visioni soggettive di sé e della realtà, di saperle condividere al livello interpersonale, rispettando la propria e l’altrui soggettività.  La sintesi di questo processo di crescita si concretizza nella capacità di mantenere relazioni sociali stabili e di essere parte di un processo produttivo aziendale,  non più protetto, o di intraprendere un’attività lavorativa in proprio.

Il programma delle attività della Cooperativa Integrazioni prima e di Sinolo, in un secondo momento, nelle diverse fasi del processo terapeutico-riabilitativo, prevede diversi livelli di formazione al lavoro: a) il lavoro come cura di sé e della casa (fase dell’aggancio terapeutico); b) l’ergoterapia presso i laboratori interni alla Residenza Psichiatrica, coordinati dagli operatori psichiatrici (fase dell’inserimento nel gruppo di lavoro); c) il lavoro protetto presso aziende esterne, che prevede anche corsi teorici e pratici per l’apprendimento delle abilità lavorative (fase del tirocinio di orientamento); d) il lavoro come progetto di vita. Il paziente riesce a mantenere autonomamente relazioni lavorative e mansioni produttive esterne.

 

 

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