SIPI: Il Modello Strutturale Integrato

1. Definizioni

Definire le tre parole che formano il logo del modello: a. modello; b. strutturale; c.  integrato ci aiuta a cogliere i rapporti della Psicoterapia d’Integrazione Strutturale con le correnti dominanti dell’universo psicoterapico.

a. “Modello”. Ogni scienza si fonda su modelli, espliciti o impliciti, teorici e operativi. In un modello bisogna distinguere l’orizzonte, anch’esso implicito o esplicito. In Psicoterapia l’Orizzonte è rappresentato dall’idea che si ha dell’uomo sano, del suo ammalarsi e degli elementi che facilitano la guarigione. Il modello operativo si esprime nella quantità degli elementi considerati  e messi in relazione in modo da costruire metodologie che possano essere ripetute ed insegnate ad altri (= aspetto scientifico).

b. “Strutturale”. La visione strutturale ipotizza l’esistenza d’infinite strutture, ognuna delle quali ha una sua legge specifica. Nel nostro modello mediante il costrutto dei “livelli logici” s’ipotizza una visione strutturale piramidale, che permette di leggere la realtà come unica, ma nello stesso tempo qualitativamente molteplice perché strutturalmente differenziata.

  • c. “Integrato”. Il termine integrazioni ha acquistato mille significati che vanno dal sincretismo (= mettere insieme le tecniche e i modelli più disparati senza preoccuparsi di cercare un modello che li integri in modo congruente), attraverso l’eclettismo (= bisogno di superare i limiti del proprio modello di psicoterapia prendendo elementi da altri modelli) all’integrazione (= un metamodello teorico e operativo che ha integrato i precedenti in un’unità superiore; pronto ad essere messo in crisi dai problemi emergenti che non sa risolvere).
    Consultare Allegato 3 – “Dal contenuto ai modelli e dai modelli ai costruttori di modelli”; Premessa del libro “Fenomenologia e integrazione” di Giovanni Ariano

2. Le scelte e gli orizzonti del Modello Strutturale Integrato

  • In circa cinquant’anni di ricerca, partendo da un atteggiamento sincretico attraverso una ricerca eclettica, si è approdati ad un metamodello chiaro a livello epistemologico e antropologico. Solo grazie alla coerenza degli orizzonti epistemologici e antropologici, gli elementi delle diverse correnti di psicoterapia sono stati integrati e validati a livello teorico e clinico.
  • 2.1 L’Epistemologia del modello è costruttivista, in essa cioè il soggetto e l’oggetto hanno pari dignità per cui non può esistere un oggetto se non in relazione ad un soggetto percipiente, né può esistere un soggetto se non intenzionato ad un oggetto. La visione costruttivista acquista nel nostro modello il colore fenomenologico/esistenziale per la centralità che si dà alla soggettività, alla intersoggettività, alla visione della oggettività come accordo tra soggetti che hanno una storia/orizzonte comune. Essi costruiscono un mondo condiviso (cfr. conoscenza oggettiva, soggettiva, empatica, intersoggettiva e oggettiva dell’intersoggettività). In questa visione il paziente e lo psicoterapeuta sono persone che incontrandosi si modificano per la crescita.
  • 2.2 L’antropologia del modello. L’uomo è considerato una unità gerarchicamente organizzata. essenzialmente aperto (= intenzionato) al mondo ed agli altri soggetti con cui entra in relazione e inserito in un orizzonte da cui riceve e a cui dà senso in libertà e responsabilità. Nel modello, l’uomo è considerato a diversi livelli logici, in cui i successivi livelli inglobano i precedenti arricchendoli ed arricchendosi.
  • Il livello dei quattro linguaggi di esistenza (corporeo, emotivo, fantastico, razionale) che con le rispettive grammatiche integrative rendono comprensibile ciò che attraverso un solo linguaggio è incomprensibile.
  • Il livello delle posizioni esistenziali. Le relazioni fondamentali che l’uomo può avere con sé e gli altri sono quella di Genitore, Adulto, Bambino, Saperle integrare tra li loro con la ricchezza di tutti i linguaggi di esistenza rende il lavoro dello psicoterapeuta più efficace.
  • Il livello dei quattro anelli della catena della vita. L’uomo nasce in un contesto culturale (anello dell’Evidenza naturale) con cui deve restare in contatto ed essere capace di trascenderlo. Vive ad un livello spontaneo (anello del Sé spontaneo) attraverso i postulati di necessità naturale che ha appreso dal suo contesto. Può attraverso il Sé riflesso soggettivo ed intersoggettivo prendere distanza dal suo fluire spontaneo e modificarlo liberamente e responsabilmente. Nel dialogo intersoggettivo sperimenta la necessità di una verità ma anche la sua fragilità e quindi il bisogno di un TU che rende il dialogo umano consistente (Sé contingente e storico).
  • 2.3 L’uomo sofferente o dell’antropopatologia.
  • Il modello pur appartenendo alla corrente Umanistica – fenomenologica – esistenziale, ritiene indispensabile al livello della soggettività ed intersoggettività dare importanza alla sofferenza mentale come malattia che può essere sia diagnosticata che curata. Pur utilizzando la semeiotica preferisce superare il modello atomistico anglosassone (DSM) per approdare ad una psicopatologia strutturale in cui diventano centrali i diversi modi di organizzare gli elementi considerati nelle diverse strutture di personalità.
  • 3 La psicoterapia d’Integrazione Strutturale
  • La complessità di questa antropologia porta con sé la necessità di una psicoterapia che vada oltre la tecnica.
  • Pur usando le molteplici tecniche mutuate dai diversi modelli di psicoterapia ogni intervento è sempre un incontro destrutturante o ristrutturante per realizzarsi come uomo nella società in cui si vive.
  • La psicoterapia è innanzitutto un incontro vero tra paziente e terapeuta; un incontro che si traduce nella capacità di empatia (corporea, emotiva, fantasmatica e razionale). E’ un vero incontro in cui la congruenza è di casa come condizione indispensabile per la nascita della intersoggettività.
  • Lo scopo della psicoterapia è “ristrutturare”  più che conoscere (struttura/contenuto); è coltivare le parti non sviluppate e creare integrazione costruttiva tra i diversi elementi ed i diversi livelli. La psicoterapia è creare struttura dove c’è caos e destrutturare dove c’è un ordine vuoto. Essa lavora sia sullo spontaneo del paziente al di là della sua consapevolezza, sia al livello della soggettività riflessa del paziente.
  • Nonostante tale complessità la psicoterapia è scienza dell’esperienza soggetta a regole. Lo psicoterapeuta può usare la sua spontaneità solo in modo strategico e mirato. Compito guida del Terapeuta Integrato è capire quando, a quale livello, come, con quale tecnica, ecc. effettuare un intervento affinché questo si riveli efficace.

4 Testi di riferimento

  *consultare allegato 1

  •    **consultare Allegato 2
  • ***consultare Allegato 3

n° 4 allegati disponibili: